LA STORIA
Palazzo Porto Festa
Il piano nobile del palazzo palladiano Porto Festa ospita gli uffici dello Studio Legale Rigoni Stern.
Il piano nobile
La versione attuale del piano nobile di Palazzo Porto Festa risale al 1845 quando il Magrini scriveva come questo fosse “guastato recentemente nelle interne distribuzioni”, infatti, la sala rotonda che certamente caratterizza il palazzo è stata trasformata da quella originariamente pensata dal Palladio, quando all’epoca era proprietario Orazio Guardino Roncalli.
L’attuale sala rotonda offre nel gusto del tardo neoclassicismo, un’impressione di notevole grandiosità, questa, infatti, ha un diametro di 10 metri e la cupola è un emisfero di 5 metri d’altezza, comprendendo anche la cornice.
L’altezza totale dal pavimento alla cupola è di ben 13 metri rendendo lo spazio alquanto elevato rispondente più alla sala della Rotonda del Palladio che all’interno del Pantheon.
L’attuale sala rotonda offre nel gusto del tardo neoclassicismo, un’impressione di notevole grandiosità, questa, infatti, ha un diametro di 10 metri e la cupola è un emisfero di 5 metri d’altezza, comprendendo anche la cornice.
L’altezza totale dal pavimento alla cupola è di ben 13 metri rendendo lo spazio alquanto elevato rispondente più alla sala della Rotonda del Palladio che all’interno del Pantheon.
Anche la posizione della sala nel centro del palazzo e le sue dimensioni corrispondono: e forse non è un caso che nel fregio tra parete e cupola, dove sono rappresentate le quattro Arti, si veda un disegno della celebre Villa Rotonda.
La nuova sala sarebbe, dunque, un’interpretazione neoclassica di tale illustre modello. Nel fregio della sala rotonda, i putti che rappresentano la scultura, sono impegnati ad eseguire un doppio ritratto in rilievo che raffigura probabilmente Orazio Colleoni Porto e Caterina Roncalli.
Tutta la rappresentazione dei putti è eseguita in stucco bianco su base azzurro chiaro offrendo un notevole effetto ornativo.
La nuova sala sarebbe, dunque, un’interpretazione neoclassica di tale illustre modello. Nel fregio della sala rotonda, i putti che rappresentano la scultura, sono impegnati ad eseguire un doppio ritratto in rilievo che raffigura probabilmente Orazio Colleoni Porto e Caterina Roncalli.
Tutta la rappresentazione dei putti è eseguita in stucco bianco su base azzurro chiaro offrendo un notevole effetto ornativo.
La cupola è a cassettoni e decorata con rilievi in stucco che rappresentano strumenti musicali rendendo, così, tutta la sala un omaggio alle Arti della tradizione veneta.
Non sono noti i nomi dell’architetto e dello stuccatore.
La sala rotonda non dà l’impressione di una stanza d’abitazione, ma risulta come architettura rappresentativa.
Non sono noti i nomi dell’architetto e dello stuccatore.
La sala rotonda non dà l’impressione di una stanza d’abitazione, ma risulta come architettura rappresentativa.
Nel 1871, il Rumor scrive nella sua Guida “si lavora pel nuovo Tribunale che occuperà tutto il piano nobile (di palazzo Porto). Sale e stanze magnifiche con pittura, stucchi, damaschi e solide cose signorili… I proprietari, eredi, cc. Giuseppe Porto, cedono tutto il detto piano e mazzanelle”.
Il 30 novembre dello stesso anno “solenne apertura della Corte d’assise di Vicenza, coll’intervento della Guardia Nazionale. Il luogo scelto presentemente per quaesto Tribunale è in contrà Porti nel palazzo della contessa Irene Porto”.
Al restauro del 1845 risale anche la piccola stanza circolare di 3 metri di diametro, posta nell’angolo sud-est del palazzo, al piano nobile, la cui cupola è ornata di motivi pompeiani di gusto ottocentesco, opera di uno sconosciuto decoratore del tempo.
Chi percorra ora il piano nobile di palazzo Porto, si trova immerso nell’atmosfera propria al tardo neoclassicismo del secolo passato; per non parlare delle molte stanze più piccole, che sono state adattate ad uffici nel rimodernamento del XX secolo.
Se si astrae dalle modifiche apportate nei secoli XVIII e XIX, palazzo Porto-Festa è oggi il palazzo meglio conservato del Palladio.
Il 30 novembre dello stesso anno “solenne apertura della Corte d’assise di Vicenza, coll’intervento della Guardia Nazionale. Il luogo scelto presentemente per quaesto Tribunale è in contrà Porti nel palazzo della contessa Irene Porto”.
Al restauro del 1845 risale anche la piccola stanza circolare di 3 metri di diametro, posta nell’angolo sud-est del palazzo, al piano nobile, la cui cupola è ornata di motivi pompeiani di gusto ottocentesco, opera di uno sconosciuto decoratore del tempo.
Chi percorra ora il piano nobile di palazzo Porto, si trova immerso nell’atmosfera propria al tardo neoclassicismo del secolo passato; per non parlare delle molte stanze più piccole, che sono state adattate ad uffici nel rimodernamento del XX secolo.
Se si astrae dalle modifiche apportate nei secoli XVIII e XIX, palazzo Porto-Festa è oggi il palazzo meglio conservato del Palladio.